venerdì 8 giugno 2012

"LE FERIE E IL PASSAPORTO"

Ogni qualvolta si avvicini l'estate,anche se negli ultimi 2 anni si può tranquillamente parlare di stagione dei monsoni e non di quella estiva,inizio a farmi tutti i miei bei progetti che poi puntualmente vengono smentiti con l'avvicinarsi della data prestabilita.A cominciare dai week end al mare o dalle domeniche passate in campagna a grigliare circondati da flotte di tamarri che alle 2 di pomeriggio giocano a pallone e ti scagliano palloni calciati sulla valvola come Roberto Carlos.Ma quest'anno sarà diverso.E qui permettetemi,con una mano scrivo e con l'altra mi stritolo i coglioni durante tutta la stesura del post un po' per precauzione ed un po' con la speranza di riuscire davvero a fare quello che vorrei. Sono anni,anni e anni che progetto una traversata oceanica per passare due settimane in compagnia dei miei cugini in Venezuela.Si perchè da buon bastardo (ovvero meticcio),anche nella mia famiglia c'è chi negli anni '60 lasciò il Belpaese per tentare l'avventura all'estero.I miei prozii decisero di optare per il Venezuela e fortunatamente per loro,la ragione fu dalla loro parte.Quindi adesso mi trovo con questo desiderio ancora irrealizzato,ma sembra che quest'anno,finalmente,si possa concretizzare. Come al solito,quando ne parlo con amici,le prime risposte sono che in ‘sti posti ti fanno i reni appena metti piede fuori dall’aeroporto,ti sequestrano o ti uccidono a scopo di estorsione (e qui, date le mie possibilità finanziarie finirei per essere decapitato come un gibbone) per poi vendere i tuoi organi al mercato rionale di Caracas.Io sinceramente me ne sbatto le balle.Però,prima di partire per il Venezuela e riuscire a mettere piede fuori dall'Aeropuerto "Simon Bolivar" dovrei magari anche andare a rinnovare il passaporto e se possibile,cambiare quella fototessera che mi ritrae sul documento.Si perchè in quell'orripilante immagine 3x3,sembro un narcotrafficante internazionale e già quando lo feci nel 2003 per andare in Giappone,all'Areoporto di Tokyo Narita invece di dirmi ARIGATO' e accogliermi come tutti gli altri esseri umani,ancora un po' mi fanno anche la perlustrazione anale.E fu difficile comunicare che io non ero un pericoloso criminale evaso dal Massachusetts,ma un ragazzo Italiano di 23 anni giunto nell'estremo oriente per vedere una partita di calcio.E siccome vorrei godermi due settimane ai 47°C del sole in compagnia dei miei cugini,mi girerebbero parecchio i coglioni passarle in compagnia di Gutierrez e Maldonado al fresco nel Carcel Rodeo per una fototessera di merda.

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